LA STORIA VA IN SCENA

 Cari viaggiatori,eccomi qui!
  Oggi viaggeremo in tre posti diversi e in epoche diverse e i protagonisti saranno tre personaggi legati alla storia e alla letteratura, resi famosi dai libri, ma anche personaggi perfetti da rappresentare in scena. Quindi, l'argomento è il teatro e precisamente quello francese che ha come illustri antenati e autori di queste tre tragedie di cui vi parlerò, due drammaturghi molto famosi come Corneille e Racine. Il teatro e non solo quello francese, deve molto a questi due signori perché vissuti in un periodo straordinario per la Francia ma anche per l'intera Europa come il 1600 e soprattutto in un  ambiente come la corte di Versailles dove arti e lettere erano di casa, hanno rappresentato drammi tra i più intesi e famosi. La cosa che più mi ha affascinato, leggendo queste tragedie, è la loro traduzione fatta nientemeno che da due tra i più grandi poetici ermetici del novecento in Italia: Eugenio Montale e Mario Luzi. In queste tragedie, tutto è scritto in modo magistrale per appassionare e far riflettere, per far conoscere la storia di questi personaggi che in modo o in un altro l' hanno vissuta e subita. Sono Il Cid, cavaliere di Spagna a Siviglia; Andromaca, sfortunata principessa di Troia,esule in Epiro ; Britannico, infelice soldato e principe di Roma. Il Cid è un eroe leggendario in Spagna e qui ne seguiamo le sue avventure al servizio del re di Castiglia, che combatte contro nemici, diventato simbolo della lealtà castigliana e del coraggio, che sacrifica la sua vita al servizio della patria, ma in realtà forse era un avventuriero e nel dramma viene visto non proprio come una personaggio di sani principi.  Di  Andromaca, ne avete sentito parlare nell'Iliade, in quanto sposa di quel eroe meraviglioso che era Ettore. Questa donna dal destino infelice e sfortunato, si trova ad essere sola in una patria lontana perché bottino di guerra, ma il centro della tragedia è proprio lei, donna di passione e follia, di sacrificio e di lealtà al marito defunto, attorno alla quale ruotano tutti gli altri personaggi che sono legati a lei da amore o indifferenza.
Britannico invece, è un ragazzo infelice e debole, cresciuto all'ombra del padre, l'imperatore Claudio e oscurato dalla presenza di suo cugino o fratellastro o cognato cioè dall'imperatore Nerone. Per la storia e per la gloria della dinastia, lui doveva succedere a suo padre ma gli intrighi familiari, lo hanno messo in secondo piano: sarà lui ad essere un soldato per difendere Roma, a rinunciare all'amore per dovere della patria e ad essere allontanato e ucciso per quel trono che gli spettava di diritto.
 Delle tre tragedie, ho apprezzato molto Andromaca perché forse, ho sempre avuto compassione per lei, quando leggevo l'Iliade e la immaginavo nelle sue giornate a Troia prima della guerra e durante e dopo, come una donna triste e infelice, senza più le persone amate e sottomessa ad accettare quel destino crudele che ha deciso per lei. Proprio con una frase sua che descrive la fragilità e il buio del suo cuore, voglio salutarvi:"Bisogna credersi amato per credersi infedele."

Al prossimo viaggio!

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