UN UOMO SEMPLICE
Cari viaggiatori, eccomi di nuovo tra voi e scusate il ritardo. Non scrivo da tanto perché ho lavorato e studiato in questi ultimi tre mesi e quindi, non ho avuto tanto tempo. L'ultimo libro, del quale ora vi scriverò, mi ha impegnato tanto perché è stata una lettura un pò lunga e a tratti non tanto entusiasmante, ma con i classici della letteratura succede sempre così. Nel mese di aprile, il mio blog ha compiuto due anni e sono arrivata a metà percorso coi il libro numero 50 e dopo essere stata negli Stati Uniti,sono ritornata in Europa e precisamente nella cara e vecchia Inghilterra. Il libro che ho letto, probabilmente lo conoscerete già , sia perché se ne parlava a scuola durante le lezioni di letteratura sia italiana e sia d'inglese, sia perché ne parla anche ora e sia perché è considerato uno dei romanzi più belli dell'Ottocento e ancora oggi, non ha perso il suo fascino. Quando poi si dice il nome del suo autore, tutti ripetono il titolo del suo romanzo più celebre: sto parlando di Charles Dickens e di David Copperfield. Da questo libro, è nato il mondo dickensiano, il romanzo di formazione che nell'Ottocento ha spopolato e ha caratterizzato la letteratura mondiale negli anni a venire. Ci troviamo nel Suffolk, dove una notte di un venerdì imprecisato, è nato il piccolo David, già orfano di padre e con una giovane madre semplice e ingenua. Già questo, potrebbe dire tutto perché in Inghilterra, come David, c'erano altri bambini in questa triste condizione, ma non basta. David cresce con un patrigno che non lo amava, con una madre incapace di reagire e di vivere e circondato soltanto dall'affetto della sua governante, Miss Peggotty. Come tutti i bambini dell'epoca, viene mandato in un grigio collegio, dove passerà un' infanzia e un' adolescenza senza gioie, ma solo delusioni e con il pensiero rivolto a quella madre, incapace di amarlo. David in prima persona racconta le sue vicissitudini attraverso luoghi e persone che lo aiutano a maturare e diventare forte. Vari personaggi costellano la sua esistenza: alcuni positivi e altri negativi, ma riesce sempre ad andare avanti perché alla fine della sua vita, trova finalmente l'amore che gli è mancato da giovane, quel sentimento che nonostante tutto, da un senso ai dispiaceri e ai disagi e lo troverà in Agnes, con la quale formerà quella famiglia che non aveva mai avuto e la sua vita si concluderà meglio di come era iniziata. Alla fine, saluta i lettori con una frase che racchiude tutto quello che è passato e tutto quello che ormai resta: " E adesso, mentre finisco il mio compito, vincendo il desiderio di indugiare ancora, questi volti svaniscono. Ma un solo volto che brilla su di me come una luce celestiale che mi permette
di vedere tutto il resto,è sopra quelli e oltre tutti quelli. E resta." E l'amore di un'anima che gli ha dato sollievo dalle sue sofferenze e ha reso migliore la sua vita cioè la sua Agnes.
Al prossimo Viaggio!
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