UNA LUNGA CROCIERA NEL MEDITERRANEO

Partire oggi è molto facile, tra aerei, treni e qualsiasi altro mezzo di trasporto: i pacchetti vacanza ti offrono una crociera nel Mediterraneo di una settimana con tutti i confort. Ma la crociera del nostro protagonista del nuovo libro che sto per raccontarvi, è durata molto, ma molto di più: 10 anni, altro che una settimana. E' partito dalla tappa del nostro primo viaggio cioè Troia e doveva raggiungere Itaca, la sua patria, ma per compiere una rotta che forse sarebbe dovuta durare meno, ci ha messo un'eternità. Il suo nome è entrato nel nostro linguaggio e immaginario quotidiano perché, quando dobbiamo raggiungere una meta e impieghiamo tanto ad arrivare, diciamo tutti che il viaggio è stato una vera e propria "odissea". Chi è allora il nostro eroe di oggi? E' Odisseo  meglio conosciuto come Ulisse di Itaca, figlio di Laerte, marito di Penelope e padre di Telemaco. Su di lui da Omero in avanti, tanti autori sia storici che letterari hanno scritto tanto, ma su una cosa sono tutti in accordo: Ulisse è l'antieroe per eccellenza. E' un eroe greco bello e vigoroso, ma è più famoso per la sua intelligenza piuttosto che per il suo esercito, il suo governo e le sue armi. Ulisse usa la sua astuzia e quel suo essere tutto d'un pezzo per riuscire a cavarsela in ogni situazione e soprattutto non ride mai, ma affronta tutto con coraggio e determinazione. Quando i greci devono riunirsi per  partire per Troia, si finge pazzo perché vuole restare ad Itaca con la sua giovane e bellissima moglie e a vent'anni non comprende quanto sia importante una guerra o l'onore della Grecia. Forse perché già immaginava  le difficoltà fisiche e materiali che lo attendevano ed era consapevole che, partito ragazzo, sarebbe poi ritornato uomo. Dopo la guerra, ha condotto per mare gli ultimi superstiti della guerra, ha conosciuto isole e genti reali ed immaginarie alle quali raccontare le sue peripezie. è stato sedotto e ha sedotto donne bellissime, delle quali o era completamente sottomesso (Vedi Calipso o la maga Circe ) o ha sottomesso per poi abbandonare (Vedi Nausicaa). Spesso il suo cuore, durante il suo lungo viaggio, andava verso l'unica donna della quale gli importava cioè sua moglie Penelope, che aveva lasciato con il figlioletto piccolissimo in una reggia grande e in un isola che senza di lui, sarebbe caduta in mano a nobili senza scrupoli di potere come i Proci. La sua Itaca ,terra splendida e fertile nel cuore del Mediterraneo,senza di lui per 20 anni sarebbe diventata terra inospitale e ingovernabile e la sua casa cosi come la sua famiglia erano senza una guida sicura. La sua testa era superiore al suo cuore e sebbene in tante occasioni le sue debolezze umane ,potevano certamente venire fuori, solo il suo ingegno straordinario lo ha riportato a casa a riprendere finalmente tutto quello che gli apparteneva. Dante ha posto Ulisse nell'Inferno perché la sua acuta intelligenza era considerata una inutile colpa,utile solo a lui stesso e non agli altri. Ma, una grande mente significa sete di conoscenza e di sapere e Ulisse è diventato il simblo dell'uomo antico e moderno, che più che il fisico deve usare l'intelligenza che porta sempre lontano e oltre.
Alla prossimo viaggio!   

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