LE AVVENTURE DEL SIGNOR ROUSSEAU

Cari viaggiatori, eccomi di nuovo tra voi e scusate se vi ho un po trascurato. In questo mese, il blog ha compiuto un anno (esattamente giorno 11) e sono molto contenta di questa ricorrenza. All'inizio di questa mia nuova avventura, avevo in mente di arrivare a metà dei libri al compimento di un anno, ma sono ancora solo 30 e la strada è lunga, ma viaggiare con voi sarà sempre un piacere, anche se dovesse durare di più. Dopo i saluti e le dovute spiegazioni, ripartiamo!
Oggi, ci troviamo in posti diversi perché il protagonista di questo nuovo libro(anzi sono due), ha viaggiato un po troppo perché ha avuto una vita molto intensa. Non è un personaggio, frutto della fantasia di qualche scrittore, ma chi ha scritto ha davvero vissuto ciò che racconta.Un'autobiografia eccellente di una persona che tutti voi conoscete, soprattutto se vi scrivo questa parola: Illuminismo. Non vi viene in mente nulla? Chi, se non uno dei "padri fondatori" di questo movimento culturale,storico e politico che conosciamo anche come " il secolo dei lumi", ha potuto mai avere una vita cosi avventurosa? Lui, Jean Jacques Rousseau! Tra i tanti, lui è quello più conosciuto e le sue idee dal 1700 fanno ancora il giro del mondo o meglio tra i libri di storia e letteratura, perché è l'esempio dell'uomo che è diventato libero, conoscendo e ha dato a tutti la possibilità di conoscere perché diceva che la ragione rende liberi. Ma, ai suoi tempi non era poi tanto ammirato come lo possiamo ammirare oggi e anche la sua patria gli ha dato pochi onori in vita e oggi lo celebra con vanto. La sua autobiografia ha un titolo molto particolare, "le confessioni" perché lui probabilmente non ha voluto parlare dell'intellettuale ma dell'uomo e voleva forse raccontare a cuore aperto senza ragionare troppo come ci si poteva aspettare da lui, ma semplicemente ha scritto, perché voleva essere considerato un uomo come tanti. La sua vita è stata lunga, non sempre facile e fin da piccolo ha avuto poche gioie personali legate alla sua famiglia e solo crescendo, con la sua attività di scrittore, ha potuto essere in pace.La pace non è durata sempre perché nonostante la sua vasta cultura , gli apprezzamenti di critica e pubblico, ha dovuto lasciare ogni posto in cui ha vissuto come la sua Francia, l'Italia, la Svizzera e l'Inghilterra perché le sue idee non erano comprese da tutti ed ha vissuto in esilio, perdendo quello che gli era più caro:la sua libertà. Era un uomo poco incline alle relazioni affettive e non avendo mai avuto una vera famiglia, non ha mai cercato di formarne una perché ha avuto dei figli e delle amanti, ma li ha abbandonati per seguire lo spirito e l'intelletto. I viaggi lo hanno arricchito ma non le amicizie per questo suo carattere un po scontroso  e a tratti superbo. I luoghi lo hanno affascinato, ma non tanto da indurlo a fermarsi troppo. E' stato davvero l'intellettuale per eccellenza: per amore del sapere, ha sacrificato tutta la sua vita alla continua ricerca di conoscere tanto e di trovare le risposte ad ogni domanda.
Vi lascio con un suo pensiero che valeva allora, vale oggi e spero varrà sempre e trasmette un messaggio molto profondo:"la libertà non consiste tanto nel fare la propria volontà quanto nel non essere sottomessi a quella altrui. 
Al prossimo viaggio!

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