ANIME DISPERATE IN LANDE DESOLATE

Cari viaggiatori, eccomi di nuovo tra voi, in questo momento molto particolare, nel quale l'unico viaggio che possiamo fare è solo con la fantasia, in compagnia dei libri che ci fanno trascorrere le giornate a casa meno amaramente. Oggi vi porto nelle terre sconfinate del grande impero Russo alla  fine dell' Ottocento, attraverso le pagine di un libro opaco e noioso del quale, già il titolo è il presagio di qualcosa di oscuro. E' un viaggio dal peccato alla redenzione di un uomo inetto, insipido e incolore di nome Cicikov.  L'autore è Cechov e il libro è "Anime morte". Le anime morte non sono persone passate a miglior vita, ma persone prive di identità, trattate come bestie e che valevano poco: sono i servi della gleba che esistevano nel grande Impero fino al 1861, quando la schiavitù venne finalmente abolita e riacquistarono la loro libertà.  Il nostro protagonista sfrutta queste anime in pena per fare affari, arricchirsi in un paese tanto grande, quanto arretrato, dove vivono personaggi privi di spessore, gente senza scrupoli e pronti a tutto. Cechov voleva rappresentare l'intera Russia, ma non ci riuscì perché ha mostrato quei lati oscuri, tali da renderla addirittura triste, come se la sua grandezza si riducesse difronte ai comportamenti di alcuni uomini. Cicikov cerca una via d'uscita, ma non la trova perché in fondo pensa che lo scopo di tutti nella vita è fare il miglior affare per arricchirsi alle spalle degli altri e tutto questo permane ancora oggi,dappertutto nel mondo, dove ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Al prossimo viaggio!

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