ODESSA NEL CUORE

Cari viaggiatori, oggi siamo ad Odessa, una bellissima città sul Mar Nero, in Ucraina. Al tempo dello scrittore e del libro dei quali vi parlo oggi, non era in Ucraina, ma faceva parte del grande Impero Russo e siamo ancora tra fine Ottocento e inizi del Novecento, in un Impero che stava trasformandosi e passava da vecchie e ottuse leggi in nuove e più liberali, dalla monarchia a una dittatura, non cambiando nulla in teoria e nemmeno forse in sostanza. Spesso, scrivere o leggere aiuta tanto perché chi sa, scrive e chi non sa, legge. Lo scrittore ha cercato di far conoscere quello che succedeva nel grande Impero, pur non essendone direttamente protagonista, in quanto lui stesso, tra quelli che nemmeno io conoscevo perché forse anche lui oscurato da Fedor e Leo o perché le sue opere non hanno avuto la gloria che meritavano. Anche la sua vita è stata travagliata e ha vissuto da ebreo in a città non sua, ha studiato senza infamia e senza lode qualcosa di non suo, cioè le regole del commercio, perché i luoghi comuni sugli ebrei  come abili commercianti, si sprecavano allora  e si sprecano ancora oggi. E' scappato da qui forse per conoscere il mondo o forse perché non si riconosceva nel suo e si è arruolato, combattendo per quell'Impero che non lo considerava cittadino, ma sempre straniero perché ebreo, un uomo che alla fine ha sopportato ingiustizie e prigionia perché non si era schierato con nessuno e non era contro nessuno ed è morto dimenticato in prigione. I suoi libri gli sono sopravvissuti perché  ha denunciato a suo modo, la condizione peregrina degli ebrei ancora prima dei tristi avvenimenti della Shoah; i personaggi dei suoi racconti sono uomini e donne onesti ma pronti al sacrificio, dimenticati nei quartieri di una grande città o in villaggi sperduti durante i suoi viaggi con l'armata a cavallo, emblema dell'Impero vittorioso. Lo scrittore è Isaak Babel, ebreo russo allora e ucraino oggi, che probabilmente sognava una vita tranquilla sulle sponde del Mar Nero, ma quando si nasce in tempi o posti sbagliati, devi solo accettarlo e vivere lo stesso
Al prossimo viaggio!

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