UN VILLAGGIO BIZZARRO

Cari viaggiatori, eccomi qui! Come state? Spero bene!
Il nostro viaggio segue il filo dell'ironia, anche se io leggendo il libro, non ho riso molto! E' un romanzo, concepito inizialmente come un'opera teatrale e infatti, la narrazione sembra  una rappresentazione scenica, dove si susseguono bizzarri personaggi. Questo libro è stato scritto da un grande della letteratura russa e mondiale, Dostoevskij, viene prima delle opere che lo hanno reso celebre ed è un libro atipico ma che anticipa i personaggi che troveremo nelle opere successive. Questo villaggio si chiama Stepancikovo e il protagonista, uno straniero che non vive in questo villaggio, viene ospitato da uno zio per un certo periodo. Lo zio è un generale austero e rigido che gli fa vivere una noiosa quanto brutta permanenza e lui si trova ad esaminare e ad essere esaminato da questi abitanti. Un po come succede nei piccoli paesi quando arriva un forestiero e ci si pongono mille domande e si hanno mille dubbi e perplessità nel vederlo e nel parlarci: o lo si ignora o si fa amicizia. Probabilmente, dietro questi personaggi, ci sono le caricature della Russia aristocratica e della società politica della quale l'autore è stato vittima e che non è mai riuscito a capirla e per questo si è estraniato. Il villaggio rappresenta quanto di più arretrato ci potesse essere nel già arretrato impero russo, chiuso nelle antiche convinzioni e rigido contro le novità. Bizzarro è quello che ha prodotto la fantasia dello scrittore che almeno qui, ha cercato di essere meno drammatico, ma la trama narrativa non è alla pari delle altre sue opere e diciamo che il lettore stesso, non vede l'ora di andare via dal villaggio.
Al prossimo viaggio!

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