VITE DI UOMINI STRAORDINARI
Ci eravamo lasciati a Roma e ora ripartiamo per un altro luogo, sempre del mondo antico, ma che ha un fascino che dura ancora oggi: siamo in Grecia, culla del nostro sapere occidentale, rivale di Roma, ma dalla quale Roma ha imparato tanto soprattutto la cultura: se i romani da pastori rozzi sono diventati un popolo più acculturato, lo devono ai greci. Greci sono appunto i protagonisti che racconta lo storico Plutarco nel "Il secolo di Pericle", eccetto uno che lui mette alla fine del libro, che non è greco, ma è molto stimato dai greci cioè il più grande condottiero che Roma abbia mai avuto cioè Giulio Cesare, amato moltissimo anche da me (passione personale da condividere con voi). Gli uomini illustri di cui parla, li trovate nei libri di storia, quando si studia l'antica Grecia e soprattutto si parla di una città anche essa eterna come Roma: Atene.
Loro sono: Temistocle, Aristide, Cimone, Pericle, Nicia, Alcibiade e Lisandro. Tutti greci fuori e dentro, raccontati nel loro lato privato e pubblico, passati alla storia per qualcosa di importante che hanno compiuto per loro stessi, per Atene e per la Grecia. Temistocle ha sconfitto i persiani in una battaglia navale a Salamina; Aristide invece guidava lo stato come arconte (uno dei trenta capi del governo nella Grecia antica) quando ha sconfitto anche lui i Persiani, ma a Maratona; Cimone anche è ricordato per la battaglia di Salamina, mentre Pericle ha portato Atene al suo massimo splendore tra le varie guerre. Nicia è ricordato per l'assedio contro Siracusa e Alcibiade come l'uomo dalle grandi strategie militari. Tra loro Lisandro di Sparta, militare valoroso e in gamba come l'ultimo personaggio che come ho scritto prima, non ha fatto grande la Grecia ma Roma :Giulio Cesare. Di lui probabilmente sapete già qualcosa e quello che accomuna questi uomini è il loro amore per la patria, che oggi invece manca ai nostri uomini politici, che dovrebbero prendere loro come esempio. Leggendo le loro storie, ho compreso che se si hanno lo spirito giusto e le forze giuste come intelligenza e tenacia, basta poco per diventare da ordinari, uomini straordinari,
Al prossimo viaggio!
Ci eravamo lasciati a Roma e ora ripartiamo per un altro luogo, sempre del mondo antico, ma che ha un fascino che dura ancora oggi: siamo in Grecia, culla del nostro sapere occidentale, rivale di Roma, ma dalla quale Roma ha imparato tanto soprattutto la cultura: se i romani da pastori rozzi sono diventati un popolo più acculturato, lo devono ai greci. Greci sono appunto i protagonisti che racconta lo storico Plutarco nel "Il secolo di Pericle", eccetto uno che lui mette alla fine del libro, che non è greco, ma è molto stimato dai greci cioè il più grande condottiero che Roma abbia mai avuto cioè Giulio Cesare, amato moltissimo anche da me (passione personale da condividere con voi). Gli uomini illustri di cui parla, li trovate nei libri di storia, quando si studia l'antica Grecia e soprattutto si parla di una città anche essa eterna come Roma: Atene.
Loro sono: Temistocle, Aristide, Cimone, Pericle, Nicia, Alcibiade e Lisandro. Tutti greci fuori e dentro, raccontati nel loro lato privato e pubblico, passati alla storia per qualcosa di importante che hanno compiuto per loro stessi, per Atene e per la Grecia. Temistocle ha sconfitto i persiani in una battaglia navale a Salamina; Aristide invece guidava lo stato come arconte (uno dei trenta capi del governo nella Grecia antica) quando ha sconfitto anche lui i Persiani, ma a Maratona; Cimone anche è ricordato per la battaglia di Salamina, mentre Pericle ha portato Atene al suo massimo splendore tra le varie guerre. Nicia è ricordato per l'assedio contro Siracusa e Alcibiade come l'uomo dalle grandi strategie militari. Tra loro Lisandro di Sparta, militare valoroso e in gamba come l'ultimo personaggio che come ho scritto prima, non ha fatto grande la Grecia ma Roma :Giulio Cesare. Di lui probabilmente sapete già qualcosa e quello che accomuna questi uomini è il loro amore per la patria, che oggi invece manca ai nostri uomini politici, che dovrebbero prendere loro come esempio. Leggendo le loro storie, ho compreso che se si hanno lo spirito giusto e le forze giuste come intelligenza e tenacia, basta poco per diventare da ordinari, uomini straordinari,
Al prossimo viaggio!
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